L’agosto scorso ho fatto la mia seconda esperienza in Kenya. Razionalmente non so dire perché ci sono tornato. L’esperienza del 2014 è stata fantastica: oltre ad aver visitato un paese stupendo, ricco di luoghi e suoni magici, dove la natura e la pace sovrastano ogni cosa, il contatto e il rapporto con la gente del posto mi hanno trasmesso e arricchito molto dal punto di vista umano e spirituale. La prima cosa che arriva all’occhio è la “povertà” ed è penso impossibile non incappare in situazioni critiche e difficili. C’è la possibilità anche di trovarsi in situazioni imbarazzanti per noi “occidentali”, abituati a certi standard e modi di vita consumistici e materialisti, dove tutto è a portata di mano. Però è proprio dove la vita non è semplice, dove i bisogni e i desideri sono semplici, che emerge la vera ricchezza: dal semplice gesto alle poche parole, dal sorriso sincero alla gratitudine per tutto quello che si ha e si riceve.
Una cosa che mi è rimasta impressa della prima esperienza del 2014 è che, dopo qualche giorno che ero circondato da “neri”, non percepivo più il colore della pelle, bensì com’era la persona, senza preconcetti. Essendo nato e vivendo in un sistema dove ci sono degli ideali diffusi dalla cultura, dalla società e dai media, dove si tende ad etichettare le persone per colore della pelle, provenienza, idee, religione e quant’altro, e si cerca di trovare sempre il buono e il cattivo, questa percezione è stata molto importante e significativa.
Quest’anno invece, il nuovo non era più nuovo ed è stato tutto più spontaneo. Ho avuto modo di approfondire certi
rapporti, certi ambienti, di conoscere tante altre persone, dove sono emersi racconti di vita, di circostanze, di casualità che mi hanno fatto capire che alla fine siamo tutti connessi uno con l’altro, anche se all’apparenza la distanza e la razza può dividere, ma alla base di tutto, tutti viviamo allo stesso modo, con le nostre gioie e
sofferenze, con i nostri sogni e problemi, pensieri ed emozioni. Ho compreso ancor maggiormente la bellezza e la magia delle missioni solidali che sono nate in Kenya con l’Associazione Valdisole Solidale Onlus e Melamango Onlus, nate proprio da delle casualità (se poi lo sono), di incontri occasionali fra persone vicine e lontane e da eventi misteriosi, che hanno fatto sì che molte vite e molti destini locali, si intrecciassero con questa popolazione
lontana, garantendo un continuo scambio, dare e ricevere, che arricchisce entrambi sotto vari aspetti, andando molto, ma molto oltre all’oggettiva e misera apparenza del tutto.
Omar Pedrotti